giovedì 31 marzo 2016

Brand e Colori: Blu e Rosso



Abbiamo visto come il carattere universale attribuito al significato dei colori, sia in realtà una convenzione storica e culturale nel post Brand e Colori.

In linea di principio non c'è alcuna ragione per cui un certo colore abbia un certo significato, ma allo stesso modo è sotto gli occhi di tutti che esista qualcosa di "naturale", di "razionale" nel significato che diamo ai colori. E' talmente radicato nelle nostre abitudini percettive e cognitive che lo diamo per scontato.

Il senso dei colori cambia non solo da epoca a epoca, ma anche da paese a paese, da cultura a cultura.
Così il significato del bianco e del nero è opposto in Occidente e in Oriente, il lutto da noi è scuro, in Asia bianco.


Blu e Rosso
Non solo i colori non hanno valori stabili, ma spesso hanno assunto nel corso del tempo significati opposti. Un esempio tra tutti e quello del Blu e del Rosso.

Oggi il Blu è il colore dell'eleganza, sobrio, raffinato, ufficiale. Ma non è stato sempre così, nell'antichità, anche a causa delle difficoltà nel riprodurlo, non era neanche considerato un colore vero e proprio. Lo status di colore era dato unicamente al Bianco, al Nero e al Rosso, a quel tempo considerato il più bello di tutti i colori (probabilmente anche per la facilità di reperirlo, persino i primi graffiti rupestri sono di colore rosso).

Per i Romani il blu era il colore dei barbari, dell'ignoranza, dello stato selvaggio e una donna con gli occhi azzurri era considerata una bugiarda, di facili costumi, mentre un uomo con gli occhi azzurri era considerato semplicemente ridicolo.

Ma le epoche cambiano e cosi i movimenti sociali, che nel medioevo vedono l'ascesa del culto mariano. Così il blu diviene il colore del cielo e, della tinta del manto della Madonna (che sino a quel momento era sempre stato grigio o nero).

Il punto centrale è capire che il blu non si sviluppa perché si inventano le tecniche per riprodurlo, ma le tecniche si sviluppano perché c'è interesse sociale verso quel colore. E allora piante che fino a quel momento non erano di alcun valore divengono richiestissime e interi campi convertiti in molte arie dell'Europa. Ricordo solo la fortuna che ebbe l'albero del cucco (da cui si reperiva il Blu) su cui s'inventarono storie fantastiche e folcloristiche, tanto che il relativo paese di Cuccagna è associato alla felicità.

Quindi se il Rosso era considerato il colore più bello, con l'ascesa del blu, esso diviene il colore del diavolo e con la riforma protestante viene associato a tutto ciò che è peccaminoso. Il Rosso era infatti usato da Papi e cardinali (che lo avevano ereditato da Roma), e il protestantesimo voleva allontanarsi da tutto ciò che rappresentava la Chiesa di Roma. Così il blu, insieme al grigio e al nero, inizierà a designare la sobrietà, il rigore, la moderazione, e verrà usato a poco a poco come colore ufficiale dell'abito maschile, cosa ancora oggi in uso.

Il blu è il colore più usato da istituzioni (ONU, consiglio d'Europa, Unesco, eccetera), nonché il colore più usato dalle aziende che vogliono, le serietà e tradizione (pensiamo al "big blue" della IBM). Oggi il blu e il colore preferito in tutti i sondaggi occidentali, al contrario del Giappone, dove è il rosso, in Cina e in India, dove è il giallo, e per finire nei paesi islamici, dove è il verde.

Così il blu e il rosso fanno parte dello stesso sistema cromatico perché significano cose opposte per i medesimi motivi. Il blu è segno di sobrietà e serietà perché poco luminoso, poco colorato (nel senso di appariscenza), al contrario del rosso che è segno di sregolatezza, potenza, passione proprio perché, al contrario del blu, è comunemente percepito come il colore più colore di tutti gli altri.

Come abbiamo visto con la Controriforma e il Protestantesimo, il rosso viene relegato a tinta del demonio, dell'inferno (anche la storia dell'inferno è molto particolare, visto che prima veniva visto come luogo freddo e buio, luogo di solitudine. Prima o poi ne parlerò) e associato al sesso femminile, per definizione dannato.

Così se nel medioevo le donne erano vestite di blu (come il culto mariano) e gli uomini rossi (come i grandi capi), oggi è il contrario, gli uomini in blu e le donne in rosso. Gli stessi colori desaturati vengono usati anche per i bambini: i maschietti in azzurro, le femminucce in rosa.

Il rosso è ancora un forte simbolo ambivalente, è il colore dell'amore, della passione, ma anche del sangue e dell'orrore. La sposa per lungo tempo è stata vestita in rosso, ma lo sono state anche le prostitute (per le lanterne rosse nelle case chiuse).
Ed è proprio da qui, dal peccato, dal significato del divieto, dell'interdizione che il rosso diventa sia simbolo di proibito (la bandiera rossa è segno di divieto, così come il semaforo) ma anche della rivoluzione, perché trasgredendo le regole sociali, vogliono cambiarle e sostituite.

Quindi, oggi quando vediamo il rosso usato, per esempio, come colore della festa, del lusso (Ferrari) e dei teatri dell'opera, sappiamo che è un retaggio di antichi significati che rimangono come sopravvivenze fino ai giorni nostri.

Continua a scoprire il potere dei colori: Brand e Colori: Verde e Bianco


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