sabato 2 aprile 2016

Brand e Colori: L'uso dei Colori



Grazie a quello che abbiamo scoperto sui colori nei post Brand e Colori, Brand e Colori: Blu e Rosso e Brand e Colori: Verde e Bianco e grazie all'indagine storica, possiamo descrivere una certa relazione tra i quattro colori base.

Possiamo così sintetizzare i modi in cui la cultura occidentale ha usato alcuni colori per parlare di se, per costruire le proprie simbologie, delle proprie divisioni, delle proprie idee, delle sue preferenze, dei suoi desideri e dei suoi timori. 

Questo schema non vuole descrivere nulla di universale, ma è solo una base su cui riflettere e che possiamo utilizzare a seconda dei contesti e delle situazioni.


Ecco una breve leggenda:
  • il bianco è la tinta unita per eccellenza, segno di uniformità, purezza, "continuità" (percettiva e cognitiva).
  • il rosso è l'opposto, è il colore dei colori, tende a spiccare, distinguersi, produce "discontinuità" (proprio perché si distingue).


Gli altri due colori si aggiungono a quest'opposizione di base.


  • il blu è il colore meno colore che ci sia, è il più usato perché tranquillizza, rasserena, ci dice ciò che vogliamo sentirci dire, dunque è un colore che media quella discontinuità che il rosso tende a produrre. È quindi un segno di "non discontinuità".
  • anche il verde è una specie di non colore, ma in senso inverso al blu. È una tinta instabile, che tende a variare, a dare l'idea dell'incertezza. Nega quindi quel senso di continuità che il bianco produce. Esso assume dunque il significato di una "non continuità".

Quindi abbiamo capito che in contesti diversi, i colori hanno significati diversi e quindi non hanno senso quelle tabelle che elencano il significato dei colori. Perché questo significato cambia in base all'oggetto di discussione, in base a cosa vogliamo sottolineare e, soprattutto, cambia in base ai colori che sono in relazione.

Berlin e Kay, nel 1969, fecero degli studi sulle lingue e i colori, scoprendo che esistono 11 termini fondamentali su i colori, a cui tutti gli altri possono essere ricondotti. Questi temini sono fortemente legati ai modi di percepire, ai vincoli biologici e fisiologici della mente umana.

Ciò significa che, a causa del funzionamento dell'apparato percettivo umano, la luminosità si coglie sempre prima della tinta. Quindi tutte le lingue hanno due termini per indicare il bianco e il nero, poi, mano a mano, che la società diventa più complessa, anche i termini sui colori si arricchiscono.

Quindi il terzo termine ad apparire è sempre il rosso, il quarto è il giallo o il verde (dipende dal contesto in questo caso) e cosi via fino a formare gli undici termini base, da cui si formano tutti gli altri.


  1. bianco e nero
  2. rosso
  3. verde/giallo
  4. blu
  5. marrone
  6. verde/giallo; arancione; grigio

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